14 Aug
14Aug

Naturalmente sappiamo che moriremo, ma questo resta un concetto mentale fino a quando non ci capiterà veramente, potrebbe capitare anche a chi abbiamo vicino o ad una persona dello spettacolo, così la morte entrerà nella nostra vita con più forza, come consapevolezza della nostra stessa mortalità. La maggior parte della gente rifugge da essa terrorizzata, ma il nostro corpo è effimero e potrebbe dissolversi in qualsiasi momento.

Comprendo sempre più la saggezza di certi monaci tibetani, con i quali ho condiviso esperienze meditative, che scelgono in alcuni casi proprio di meditare tra i corpi dei defunti, mentre penso che qui in occidente c’è ancora un velo di rifiuto a coprire i corpi dei morenti. Ma una cultura che rifiuta la morte è destinata a divenire superficiale, interessata solo alle forme esteriori delle cose.

La Voce del Cuore parla anche di questo, chi resterà oggi a fare i conti con l’infinito?

In india questi asceti che rinunciano al mondo e vanno nella foresta a cercare la Voce del Cuore vengono definiti santi, qui purtroppo, quei pochissimi invece che fanno scelte simili vengono definiti perdigiorno o folli, perché ci hanno insegnato che quello che conta veramente è solo la forma e

la storia ad essa associata. Qui sta l’enorme differenza che il Cantastorie cercherà di livellare.

Probabilmente quell’identità di forma è tutto ciò che ti hanno insegnato ad amare veramente, alcune volte è chiamato “io”, ovvero una formazione temporanea del campo di coscienza. Finché non saremo consapevoli invece dell’eterno dentro di noi, che è l’unica cosa che non perderemo mai, continueremo a restare sordi e la Voce del Cuore ci sfuggirà ancora…

Certo, è un periodo di fine, molte cose stanno finendo, anche se mi sembra più esatto dire che si stanno trasformando. Tutto si trasforma... tutto… Ed ogni volta che arriva un cambiamento può essere anche vissuto come una piccola morte. E voi come ve la cavate con i finali?

Perché parlo di fine, adesso che mancano poche ore all’inizio della Voce del Cuore? Sì, è vero la Voce del Cuore sta per essere disponibile e accessibile a tutti, per gli amanti della musica ma anche per gli amanti della lettura, eppure questo non è solo un inizio ma anche una piccola fine, una piccola morte.

Quanto è fuggevole ogni esperienza umana, quante sono effimere le nostre vite! Esiste qualcosa che non sia soggetto a nascita e morte, qualcosa che sia eterno?

Il Cantastorie ci ha risposto. Le candide note suonano melodie misteriose che aleggiano nell’aria per poi soavemente entrare ad alleggerire lo spirito.

E che la favola abbia inizio ascoltando il suono della notte, il fruscio degli alberi e lo scrosciare della pioggia che lieve rilassa lo spirito inquieto.

Incantato è il suo liuto e la sua voce echeggia nella vallata della passione eterna, un universo parallelo dove potremo essere chi desideriamo, là dove le emozioni più belle non potranno mai cessare, perché non sono mai cominciate.

Avanti Cantastorie, suona ancora... suona per noi.

La nostra anima vibrerà ancora di commoventi attimi perpetui e ci abbandoneremo alla vita. Forse solo per poco. Per quel tempo breve in cui la musica del Cantastorie suonerà, suonerà forse, per l’ultima volta.



Poche ore ci dividono ormai dalla Voce del Cuore, fino ad allora… il silenzio.


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